2013-03 Israele

Alle 3.30 del 14 marzo, ci incontriamo a Faenza, sotto una pioggia battente, per raggiungere l’aeroporto di Verona, dove altri 4 viaggiatori ci aspettano per unirsi al nostro gruppo di 19 persone. Il volo charter ci porta direttamente a Tel Aviv dove conosciamo la nostra guida, di nome Selma, che ci accompagnerà per tutta la settimana di permanenza in Israele.

La nostra prima sosta è a Cesarea Marittima dove, deliziati da un clima quasi estivo, ci fermiamo a passeggiare sulla spiaggia per ammirare l’acquedotto romano. Infine, proseguiamo per Nazareth dove, proprio in pieno centro, si trova l’albergo che ci ospiterà per tre notti e, dopo cena, grazie a una rilassante passeggiata serale, cominciamo a prendere confidenza con questa tranquilla e graziosa cittadina.

Il giorno successivo, venerdì 15 marzo, dopo la prima colazione, raggiungiamo la città di Akko, conosciuta anche come San Giovanni d’Acri, dove visitiamo il centro storico con la sua cinta muraria ancora perfettamente conservata e osserviamo le altre numerose tracce lasciate dai crociati. Proseguiamo per Tzippori dove, nei resti di una antica casa romana, ammiriamo la pavimentazione con favolosi mosaici e, in particolare, la famosa “Monna Lisa araba” di straordinaria bellezza.

Dedichiamo il pomeriggio alla visita di Nazareth, l’antico villaggio dove ha trascorso la sua infanzia Gesù, ora divenuta una fiorente cittadina, dove visitiamo la moderna Basilica dell’Annunciazione, costruita nel 1969 sopra le rovine dell’originaria chiesa bizantina e meta principale della città, il piccolo museo-villaggio del Kaire Maria, la Basilica di San Giuseppe, ricostruita su quello che si crede fosse il luogo della casa e della bottega di Giuseppe, la sinagoga, la chiesa greco-ortodossa situata all’interno dello spazio del mercato e, infine, la Fontana della Madonna all’interno della preziosa Chiesa Ortodossa dell’Arcangelo Gabriele.

Sulla strada del ritorno, assaggiamo gustosi dolcetti arabi offerti gentilmente dalla nostra guida Selma.

Continuiamo la visita della Galilea anche nel corso del terzo giorno, sabato 16 marzo. Dopo la prima colazione, per festeggiare le nozze d’oro di due compagni di viaggio, ci dirigiamo in pullman a Cana, antico villaggio in cui, in occasione di un banchetto di nozze, Gesù ha trasformato l’acqua in vino. Proseguiamo poi per il Monte delle Beatitudini, nei pressi di Tabgha, luogo immerso nel verde dove Gesù, guardando il lago, ha pronunciato il Discorso della Montagna e dove visitiamo la moderna chiesa delle Beatitudini.

Visitiamo poi la chiesa della Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci, dove si pensa che Cristo abbia sfamato 5000 seguaci con cinque pani e due pesci; si tratta di una chiesa costruita negli anni ’80, che comprende i resti di una basilica bizantina del V secolo e frammenti di splendidi mosaici. Proseguiamo per la chiesa del Primato di Pietro, una cappella francescana costruita sul luogo dove Gesù, secondo il Vangelo, è apparso agli Apostoli dopo la Resurrezione.

Rimaniamo lungo le rive del lago di Tiberiade e partiamo alla volta di Cafarnaum, dove visitiamo i resti dell’antica sinagoga e gli scavi che hanno portato alla luce le fondamenta di diverse abitazioni della prima età imperiale. La chiesa moderna è costruita su quella che si crede fosse la casa di Simon Pietro.

Sul finire di una giornata stupenda e molto intensa, visitiamo un kibbutz e facciamo una gita in battello sulle acque del lago di Tiberiade, al suono di tipiche musiche israeliane.

Domenica 17 marzo, lasciamo l’albergo di Nazareth e attraversiamo la Galilea fino a raggiungere Bet She’an, città romano-bizantina lungo l’antica strada commerciale tra la Mesopotamia e il Mediterraneo. Il vanto di questo sito è il teatro romano, capace di contenere 7000 persone; gli antichi bagni bizantini hanno resti di mosaici e decorazioni in marmo e le alte colonne dei vari templi sono impressionanti; il “tell” offre un’ottima panoramica del luogo e consiste di 16 o più tracce di successivi insediamenti sovrapposti.

Durante il nostro tragitto, ci fermiamo a Yardenet sul fiume Giordano dove è stato battezzato Gesù; in questo punto una distanza di soli 6 metri coperti d’acqua separa la terra d’Israele da quella giordana. Incontriamo anche un gruppo di pellegrini molto allegri, riuniti in questo luogo per ricevere il battesimo.

Proseguiamo per Gerico, considerata la città più antica del mondo e visitiamo il sito archeologico di Tell El-Sultan e le sue antiche mura.

Grazie ad una piccola deviazione raggiungiamo il Wadi Kelt, dal quale possiamo ammirare il bellissimo Monastero greco-ortodosso di San Giorgio in Koziba, la cui particolarità è quella di essere scavato nella roccia all’interno di una gola stretta e profonda.

Infine, raggiungiamo il nostro albergo a Gerusalemme ma, ancor prima, ci fermiamo ad ammirare da un punto elevato il panorama di questa splendida città.

Il giorno successivo, lunedì 18 marzo, proseguiamo la nostra visita in Terra Santa raggiungendo Betlemme, città sotto il controllo dell’Autorità Nazionale Palestinese. Iniziamo la nostra visita con il campo dei Pastori, a 3 km dal centro, dove recenti scavi hanno portato alla luce interessanti reperti archeologici. Al lato della grotta sorge la cappella francescana, costruita nel 1924 sui resti di un monastero bizantino. Nel centro di Betlemme, visitiamo la Chiesa della Natività e ci dirigiamo verso la grotta dove una stella d’argento indica il punto dove, secondo la tradizione, sarebbe nato Gesù. Infine, entriamo nella Basilica di Santa Caterina e attraversiamo il suo splendido chiostro.

Nel pomeriggio iniziamo la nostra visita di Gerusalemme percorrendo la Via Dolorosa, ultima strada percorsa da Gesù prima di morire; partiamo dal palazzo di Ponzio Pilato, dove è stata sentenziata la sua condanna a morte e proseguiamo fino al Golgota, luogo della crocifissione, fermandoci ad ogni stazione. Infine, visitiamo il Santo Sepolcro e il Golgota.

Dopo questa intensa visita, mentre alcuni tornano in albergo in autobus, altri scelgono una passeggiata per assaporare il clima e gli odori di questa antica città.

Il giorno seguente, martedì 19 marzo, continuiamo la visita di Gerusalemme partendo dalla Spianata del Tempio e ammirando dall’esterno la Cupola della Roccia, simbolo non solo del quartiere arabo ma dell’intera città, la Moschea el-Aqsa, luogo islamico più importante di Gerusalemme. Ci dirigiamo poi verso il Muro del Pianto, dove troviamo numerosi ebrei ortodossi in preghiera e osserviamo diversi fedeli inserire preghiere nelle fessure del muro. Infine, attraversiamo il quartiere ebraico, il quartiere cristiano e il quartiere armeno; visitiamo la Basilica di Sant’Anna, il Piccolo Cenacolo, il Monte Sion con il Cenacolo e la Chiesa di San Pietro in Gallicantu.

Nel pomeriggio continuiamo visitando la Chiesa del Padre Nostro, il cui chiostro è famoso per i pannelli di maiolica con il Padre Nostro scritto in più di 60 lingue, il cimitero Ebraico, l’esterno della Chiesa russa di Santa Maria Maddalena, costruita in stile moscovita, e la Dominus Flevit, che si trova sul luogo dove i pellegrini credono che Gesù abbia pianto sulla sorte di Gerusalemme. Continuiamo verso l’orto dei Getsemani dove, secondo il Vangelo, Gesù ha pregato la notte prima di essere arrestato, la Basilica dell’Agonia, conosciuta anche come la Chiesa di Tutte le Nazioni e, infine, la Tomba della Vergine, dove un’imponente scalinata costruita dai crociati conduce nella cripta a croce della chiesa in cui la tradizione vuole che Maria sia stata sepolta.

La giornata non è ancora finita perché dopo cena quasi tutto il gruppo sceglie una visita notturna di Gerusalemme che, grazie alla preziosa illuminazione, mostra tutto il suo fascino: torniamo così al Muro del Pianto, all’interno delle mura di Gerusalemme nel quartiere cristiano, dove ascoltiamo gruppi musicali che si esibiscono in diverse piazze, ammiriamo l’esterno del Parlamento israeliano e, infine, nella strada del ritorno, attraversiamo un quartiere abitato esclusivamente dagli ebrei ortodossi.

Nel penultimo giorno del nostro viaggio, mercoledì 20 marzo, affrontiamo il deserto del Negev e partiamo alla volta della Rocca di Masada, l’antico palazzo-fortezza di Erode il Grande, arroccata a circa 440 metri sopra le rive del Mar Morto, che raggiungiamo con la funivia. Questo splendido sito archeologico è famoso perché è divenuto l’ultima roccaforte degli ebrei; difeso dagli attacchi dei Romani da meno di 1000 uomini, dopo che questi avevano soffocato la rivolta a Gerusalemme; è rimasta sotto assedio per due anni prima che i Romani siano riusciti ad aprirsi una breccia nelle mura nel 73 d.C.

Dopo aver visitato lo stabilimento dove producono le famose creme del Mar Morto Ahava, dove molti di noi si dedicano ad uno shopping sfrenato, ci dirigiamo verso Qumran, conosciuta soprattutto come la località dove sono stati scoperti i Rotoli del Mar Morto. Dopo un breve audiovisivo e una mostra sulla comunità degli Esseni, accediamo al sito archeologico, da cui si possono scorgere le grotte dove sono stati rinvenuti detti rotoli.

Infine, partiamo per il Mar Morto, lago salato lungo 80 km e largo 18 km, situato nella più profonda depressione del mondo, che giunge sino a 800 metri sotto il livello del mare e che, secondo i geologi, si sta ulteriormente abbassando. Trascorriamo il resto del pomeriggio in spiaggia dilettandoci in salutari bagni e spalmandoci fanghi.

 

Giovedì 21 marzo ci svegliamo con un po’ di tristezza per essere giunti all’ultimo giorno di viaggio, anche perché sappiamo che, una volta tornati a casa, certamente ci mancheranno le squisite spremute di melograno comprate ad ogni angolo di strada in questo splendido ma contraddittorio paese; siamo tuttavia eccitati all’idea di poter visitare sia pur brevemente Tel Aviv.

Nel tragitto verso la capitale di Israele, ci fermiamo al monastero di Latrun, situato su una salita che offre una magnifica vista sulla valle di Ayalon. Infine, ci dirigiamo a Tel Aviv per la visita dell’antico quartiere di Jaffa, da cui riusciamo a scattare magnifiche foto del lungomare. Passeggiamo per le antiche strade del quartiere e visitiamo il Monastero di San Pietro.

Infine, dopo pranzo, ci dirigiamo all’aeroporto Ben Gurion con la consapevolezza di dover affrontare le domande della polizia israeliana prima di poter far ritorno a casa; superata anche questa prova, ci preoccupiamo per il ritardo del nostro volo Alitalia alla partenza da Tel Aviv, causato dalla presenza in aeroporto del Presidente Obama; questo ritardo potrebbe infatti comportare la perdita del volo successivo, che da Roma Fiumicino ci dovrebbe portare a Bologna.

Rasserenati infine dall’esito regolare del nostro volo di ritorno, arriviamo a Faenza in tarda serata, contenti per la vacanza appena terminata e per le numerose emozioni che questa ci ha regalato.

Tel AvivFoto di gruppo

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